giovedì 7 aprile 2016

“R” come… Raggio

Il giorno in cui mi vide non si sarebbe mai immaginato che la geometria del mio movimento sarebbe divenuta la sua. Non avrebbe mai detto che con me avrebbe esplorato città d’arte e sentieri di campagna.



 Previsioni e pronostici non contano più quando le distanze attorno al punto si fanno incerte, si fanno labili.

Dopotutto, neanche io avrei mai immaginato me stessa, di bianco vestita, andare incontro alla ruggine del tempo indissolubilmente stretta ad un corpo illuminato. Il mio cuore, tra il mozzo e al centro dei miei raggi, mentre arreda l’urbano e offende il decoro cittadino gode di uno spettacolo eterno e s’incanta al tramonto mentre attarda lo sguardo sulle ombre delle nostre silhouette lungo l’imperiale via dei fori.  
Una foto pubblicata da elisa.sovarino (@elisasovarino) in data:

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